martedì 9 ottobre 2012

Unfamiliar judicial and historical terms A-B






A

Acquit: Find not guilty.

Anarchist: Extreme radicals, often political refugees from the continent, who sought to undermine the capitalist system and the state. From 1892 onwards, many were tried at the Old Bailey for possessing bomb-making equipment or causing property damage.
Associated Records: The term used on this website to refer to documents, books, and other primary sources which contain further information about the crimes tried at the Old Bailey.
B
Beadle: Full time officials in the City of London with the responsibility for maintaining order during the day and organising the night watch in their ward of the city.
Benefit of Clergy: A right to be excluded from the death penalty.
Black Act: 1723 statute, passed in response to an outbreak of poaching committed by men who disguised themselves by “blacking” their faces, which created several capital offences including damage to property and poaching. Repealed in 1823.
Bloody Code: Laws introduced between the 1690s and about 1750 which dictated that those convicted of specified crimes should receive the death penalty.
Bobbies: Nickname given to the Metropolitan Police (founded in 1829) owing to the fact that the man who pushed hardest to create them was Sir Robert Peel.
Bow Street Runners: Thief-takers hired by Henry and John Fielding from about 1750 and based at the Fieldings' office in Bow Street, Covent Garden. After crimes were reported, the runners were sent out in order to detect and apprehend the criminals.

giovedì 13 settembre 2012

DALLA PECORA AL PECORINO


«From sheep to Doggy Style»,
corretta la traduzione da Kama Sutra

Sul sito del Miur pubblicato un bando dell'Università di Firenze. E il progetto «Dalla pecora al pecorino» diventa in inglese: «From sheep to Doggy Style». Poi la correzione


FIRENZE - C’è chi dice che gli italiani con la lingua inglese abbiano qualche difficoltà, ma mai ci si aspetterebbe che a fare un leggendario scivolone linguistico sia addirittura l'Università. La facoltà fiorentina di Scienze Agrarie ha pubblicato un bando per un assegno di ricerca dal titolo «Dalla pecora al pecorino. Tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano».
LA TRADUZIONE IN INGLESE - Il bando è stato ripubblicato sul sito del Ministero dell’Università, con tanto di traduzione in inglese. Ma, complice forse un qualche sconveniente traduttore automatico online e, senz’altro, anche una certa idiosincrasia verso le lingue straniere, il compilatore del bando ha pubblicato un titolo inglese dai risvolti tragicomici: «From sheep to Doggy Style», un’espressione, dall’involontario quanto spassoso richiamo sessuale, che in italiano suona esattamente come: «Dalla pecora alla pecorina». La figuraccia ha poi assunto contorni addirittura internazionali, quando a Bruxelles, senza batter ciglio, qualche zelante estensore ha ripubblicato il bando anche sul sito della Commissione Europea.
LA CORREZIONE DEGLI ERRORI - E dopo il clamore suscitato dalla notizia, giovedì mattina, il Miur corregge lo scivolone: la traduzione in inglese diventa: «From sheep to Pecorino traceability of milk chain in Tuscany», anche se qualche traccia online dell'errore resta ancora. Mentre sul sito della Commissione europea sparisce proprio il link al bando.

giovedì 23 agosto 2012

TÍTULOS DE CINE MAL TRADUCIDOS



Cosas que diría con sólo mirarla fue una película de 2000 de Rodrigo García, con Glenn Close, Cameron Díaz y Calista Flockhart. 
El título original de este largometraje es Things You Can Tell Just by Looking at Her.
 Aquí la mala traducción ya no es una de esas decisiones absurdas de los ejecutivos de las distribuidoras, sino una demostración clarísima de que quien la hizo no sabe inglés. “Things you can tell” significa cosas que notas. Si alguien, por ejemplo, te dice que está cansado, le contestas: “I can tell”, que significa: “se te nota” o “ya lo había notado”. La traducción sería algo así como: “Cosas que se notan sólo con mirarla” o “Cosas que notas/percibes nada más verla”… 
Si estas frases no suenan mucho a título de película, que lo entiendo, se podría buscar otra más adecuada. Pero lo que se utilizó, obviamente no era una frase que sonara bien para dar título a un film, lo que se utilizó era simplemente una traducción mal hecha.

domenica 19 agosto 2012

POSTCARD FROM SCOTLAND





Greeting from a land where milk is pronounced "mulk"  and fish is "fush" 


The majority of Scotland's population speak English, a consequence of England's political and cultural domination during 3-400 years. But there are two other - lesser known - languages that have been there far longer, and they are still there. That's Gaelic and Scots.


DanishJeg kender ham ikke
Scots  A dinna ken him
English I don't know him
Gaelic Chan eil iólas agam air















In the Gaelic sentence there is not much to be recognised. Gaelic belongs to another family of languages, Celtic, and is very closely related to Irish.

Danish, Scots and English are different, but alike. All three belong to the same language family - the Germanic. They have lots of vocabulary, grammar and pronunciation in common. In fact, Scots even has many word that are not intelligible for Englishmen, but which are immediately recognisable to Danes, e.g. 
bearn (child, Da barn), flit (move, Da flytte), big (build, Da bygge) .....

Scots, Scotch or Scottish...?

Scots is the English language of Scotland (in Scottish, Alba).
Scots used especially of the people and language and in legal context
scotsmoney assessed or paid
Scotch is the blended whisky, while single malt whisky is the really good, pure stuff. 
Scotch is also the contraction for Scottish. 
Scottish is a descriptive adjective, like a Scottish Highland cow (or "coo" to some), the Scottish Highlands, the Scottish Parliament and so on. 


martedì 19 giugno 2012

MISTRANSLATION ADDIO


Nuovo appuntamento con la rubrica 'Lost (and found) in Translation' a cura di FinanzaeDiritto.it e BBL Global Translations




Casi di mistranslation hanno creato problemi diplomatici alla vostra società o al vostro studio professionale? Nell’era digitale in cui l’imperativo categorico di una completa istruzione prevede una buona conoscenza delle lingue straniere, la semplice conoscenza spesso non può bastare, soprattutto in quei contesti in cui, oltre a vocaboli e grammatica, occorrono competenze lessicali e di localizzazione che solo un buon traduttore può garantire. Ecco allora i preziosi consigli offerti dal nostro esperto,Barbara Beatrice LavitolaAmministatore Unico di Bibielle Global Translations, SL. Prosegue infatti l’appuntamento di FinanzaeDiritto.it nel multiforme mondo delle trasposizioni linguistiche grazie alla rubrica “Lost (and found) in Translation”.

Prima di addentrarci nelle risposte fornite dallo studio interpellato e nell’analisi del nostro specialista, occorre ricordare un grave esempio di mistranslation riconducibile al 2009 quando unsimbolico omaggio della First Lady al Ministro degli Esteri Sergei Lavrov fu un clamoroso flop a causa dell'errata traduzione di una piccola ma importantissima parolina: «reset» (letteralmente, azzeramento e, in questo caso, usato per esprimere la volontà della nuova amministrazione di ripartire da «zero» nei rapporti con la Russia). «La First Lady – spiega Barbara Lavitola – credeva di andare sul sicuro, azzardando una domanda retorica a Lavrov: “Abbiamo lavorato sodo per trovare la giusta parola in russo, abbiamo sbagliato?” La risposta di questi non ha lasciato spazio a dubbi: “Avete sbagliato, vuol dire sovraccarica”, scatenando la fragorosa risata del capo della diplomazia statunitense».


A rispondere alla nostra indagine questa volta sono stati i professionisti dello Studio Bernoni, storico studio meneghino, eccellenza nel settore tributario, vincitore dePremio Le Fonti 2011 e finalista - in attesa della Cerimonia del 28 giugno al Museo dei Navigli - dell’edizione 2012.


Avendo costanti rapporti con l’estero, avete mai avuto problemi con le traduzioni? Si sono mai verificati episodi particolari di gaffe o misunderstanding?

Studio Bernoni: Nessun problema tale da creare incomprensioni con i clienti. E’ capitato di trovare una parte della traduzione ancora nella lingua source, imprecisioni ed errori grammaticali. Una gaffe divertente è stata la confusione di branch con brunch.

Barbara Lavitola: Personalmente considero inammissibili errori quali: parti non tradotte, imprecisioni ed errori grammaticali  se stiamo parlando di un servizio di traduzione professionale. Traduzioni omesse o imprecisioni sono facilmente correggibili con la revisione di un secondo traduttore su tutto il documento e, quanto agli errori grammaticali, se scegliamo sin dall’inizio un traduttore madrelingua, è molto improbabile che questi possano capitare. In quanto committenti che si rivolgono a traduttori professionisti, non è vostro compito mettere a posto il testo di un traduttore.  Revisioni, correzione di bozze, coerenza terminologica, controllo qualità sono tutti oneri del professionista o dell’agenzia di traduzioni che ha preso in carico il progetto. Voi potete consigliare, smontare le frasi secondo il vostro stile, ma assolutamente non accollandovi anche il lavoro che spetterebbe al traduttore o al team di traduttori.
Ricordarsi sempre che non bisogna solo tradurre, bensì localizzare. Un paio di esempi di localizzazione:

1.       Verificare sempre che davanti ai numeri di telefono e fax non manchi mai il prefisso internazionale.
2.      Scegliere bene la variante della lingua a seconda del Paese di destinazione. Meglio far tradurre ad un traduttore americano i testi che andranno negli Stati Uniti e ad un traduttore britannico i testi con destino Regno Unito. Ancor più significativa la differenza tra francese canadese e francese della Francia.

Nel momento in cui sottoponiamo il nostro testo tradotto in lingua straniera alla controparte, ad un nostro cliente, etc. stiamo vendendo la nostra immagine. Se in una presentazione aziendale per richiedere un finanziamento per la nostra società, confondiamo branch con brunch (simpaticagaffe segnalata dallo Studio Bernoni), abbiamo già fatto perdere un buon 30% della fiducia nella nostra società.


Quali sono secondo voi tre requisiti necessari per ottenere una buona traduzione?
           
Studio Bernoni:     Ottima conoscenza della lingua di partenza (source) e di arrivo (target);                                           Competenza tecnica;
  Conoscenza del settore in cui opera il cliente che ha prodotto o ricevuto il      documento e/o creazione di un glossario terminologico.

Barbara Lavitola: Innanzitutto non va tralasciata la corretta comunicazione da parte del cliente. Pensare e scrivere per un pubblico internazionale: se stiamo redigendo un testo, scrivendo una memoria che sappiamo andrà tradotta, evitiamo- per quanto possibile- i modi di dire e le metafore incomprensibili al pubblico straniero, che sfocerebbero in arrampicature sugli specchi da parte del traduttore  e che porterebbero - nella maggior parte dei casi- alla perdita del significato originario senza nessun tornaconto se non quello di aver reso l’enunciato di difficile comprensione. Per quando le serve la traduzione? Per ieri. Chi non ha mai risposto così. Sono consapevole che molte volte non si ha scelta e le scadenze sono così serrate che il lavoro di traduzione deve iniziare  prima che sia pronto il testo originale definitivo. In questi casi, controllate che ogni versione riporti data e ora e che le modifiche siano chiaramente indicate.

Non discutere mai le variazioni da apportare sul testo telefonicamente. Verba volant scripta manent. Lasciate visibili le vostre revisioni sul testo e non esitate ad inserire i vostri commenti. Utilissimo strumento per il confronto dei documenti, nonchè software prediletto dagli avvocati, è Workshare DeltaView.

Informare sempre il traduttore sull’uso del testo (se sarà una bozza da utilizzarsi internamente, se andrà direttamente  in un’udienza in un tribunale, etc.) e sulla destinazione dello stesso. Al fine di scegliere il professionista più adatto nella vostra situazione concreta, l’istruzione “fare tradurre in lingua inglese” non basta. Ricordarsi della localizzazione!

Pertinente e corretta l’osservazione dello Studio Bernoni per quanto riguarda l’importanza diglossario terminologico.

A parte avvalersi del repertorio della Banca dati terminologica multilingue della Commissione Europea e altri glossari ufficiali, consiglio di chiedere sempre al vostro fornitore di traduzioni un glossario della terminologia del Vostro Studio, ancora meglio se diviso per aree di specializzazione (finanza e derivati, civile, penale, etc.). L’uso di glossari permette di garantire coerenza terminologica e similitudine tra i testi prodotti da diversi redattori od omogeneizzare le nuove traduzioni con quelle svolte mesi o anni prima.

A seconda delle vostre necessità, un glossario può essere circoscritto a una lingua, oppure coprire contemporaneamente più lingue; per questi casi si parla di terminologia multilingue, diterminologia bilingue e così via.


Vi affidate a una società esterna oppure avete internamente una struttura che fa capo alle traduzioni?

Studio Bernoni: Abbiamo un reparto traduzioni interno. Ci appoggiamo a società esterne solo in caso di lavori molto  lunghi o in caso di traduzioni giurate.

Barbara Lavitola: Non tutti sanno che, in Italiaper giurare una perizia/traduzione stragiudiziale davanti a un cancelliere o a un notaio, non è necessario avere qualifiche particolari o essere un traduttore per professione, essendo sufficiente 1)  essere maggiorenni e 2) avere le competenze per giurare (ossia conoscere le lingue del testo originario e del testo tradotto) , senza che sussistano preclusioni circa il luogo di residenza del perito/traduttore, né circa l’eventuale luogo di iscrizione all’albo professionale.

Vantaggi del fai da te: risparmio sull’onorario del traduttore giurato
Svantaggi del fai da te: lunghe code presso il Tribunale prima di poter asseverare il proprio documento.
Attenzione: Non è consentito giurare traduzioni da una lingua straniera ad un’altra lingua straniera se non passando attraverso la lingua italiana.
Vi sono invece alcuni Notai o Istituzioni che chiedono esplicitamente che il giuramento provenga da un traduttore iscritto all’Albo dei Periti e Tecnici del Tribunale o all’Albo dei Consulenti Tecnici del Giudice.
La nostra agenzia si affida a traduttori iscritti ad entrambi gli Albi in modo da soddisfare in tempi brevi le esigenze del cliente, con il minor dispendio di tempo e di costi.
Semplice asseverazione o anche legalizzazione?
Se la perizia o la traduzione devono essere trasmesse all’estero serve renderle ufficialmente valide  a livello internazionale, per  cui è necessario legalizzare la firma del cancelliere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale. All’estero, funziona diversamente a seconda del Paese.


L’esperto è a disposizione per rispondere alle vostre domande/dubbi, unendovi al gruppo di LinkedIn Don’t Get Lost in translation.

Giornalista:  Alessia Liparoti

lunedì 16 aprile 2012

Los intangibles, clave del éxito empresarial


¿Os habéis parado a pensar alguna vez por qué han tenido tanto éxito empresas como Google, Coca Cola, Zara, BBLTRANSLATION, Ikea…? y lo que és más importante como emprendedor o empresario, ¿has pensado cuál es tu estrategia competitiva?
La mayor parte del valor comercial de las empresas no está en el producto en sí, ni tampoco en el capital físico, maquinaria o patrimonio como en la era industrial. Hoy en día, la ventaja competitiva de las empresesas se basa en activos intangibles como puedan ser patentes, derechos de imagen o de autor, conocimientos de los trabajadores, marcas, diseños industriales, reputación, RSE…
Some thoughts about ROI tangible and intangible benefits
Estos intangibles se generan a partir del capital intelectual de la empresa generando valor: capital humano, estructural y relacional.
“la empresa inteligente es la que sabe gestionar conocimientos múltiples, administrar su intelecto, aquel que se está incorporando continuamente como activo intangible, como servicio profesional a una u otra actividad de su cadena productiva, añadiendo valor o creando riqueza para la empresa y para su cliente ” (James Brian Quinn)
Algunos ejemplos de activos marcas y sus principales activos intangibles para que empieces a pensar…
Google: es un buscador universal, su posición en el mercado (y su famoso algoritmo) le ha convertido en el líder del sector.
Nespresso: la marca y las campañas de publicidad (George Clonney), el trato con los clientes, la exclusividad del producto (distribución) y la innovación y diseño son elementos claves de su éxito.
BBLTRANSLATION: la dedicación, la precisión, la atención al cliente, la pasión por los idiomas como la pasión por un deporte, el trabajo en equipo para seguir jugando todos a este juego y el cliente no está sentado en el banquillo. La  innovación: tantos servicios nuevos que lanzamos al mercado tras petición de nuestros clientes. Y el lema: vuestro éxito, es el nuestro.
IKEA: diseño, precio, fácil montaje, innovación, comercialización y últimamente campañas publicitarias hacia la RSE (Responsabilidad Social de las Empresas). Una mezcla de capital intangible y competencias básicas distintivas.
Coca-Cola: El activo intangible es la marca en sí, marca global presente en todo el mundo y asociada a valores positivos con los que todos nos identificamos. El enigma de la fórmula de la Coca-Cola y la creatividad de las campañas publicitarias.
Apple: El liderazgo del fundador Steve Jobs, la capacidad de generar expectativas y que la prensa y la población mundial hable de los productos Apple antes de que hayan salido … a través de sus campañas y estrategias publicitarias. Tienen los diseños más elegantes e innovadores y así lo hacen creer a los consumidores. Generan necesidad y posterior satisfacción. Detalles y diseños que eliminan posibles competencias.
Inditex: La marca, el diseño a buen precio, su logística (Just in time), la calidad y novedad de las colecciones, su presencia internacional. Zara, dispone del control sobre toda la cadena de valor lo que hace que sea un modelo único de negocio en este sector. Está presente con sus tiendas en los principales emplazamientos de las principales ciudades y tienen diversas marcas asociadads a diferentes tipos de personas.
Pero no solo las grandes marcas se basan en intangibles. Con más razón, los proyectos pequeños (o los que aún son pequeños) deben basar su estrategia en activos inmateriales antes que en el capital físico.
¿Dónde se puede innovar? En el producto o servicio, seguro. Pero también en el diseño, en la comercialización, la distribución, la atención al cliente, la comunicación…

martedì 27 marzo 2012

Come evitare gaffe nelle traduzioni

http://www.finanzaediritto.it/articoli/come-evitare-gaffe-nelle-traduzioni-finanzaediritto-it-in-collaborazione-con-bibielle-global-translations-lancia-una-nuova-rubrica-intitolata-%E2%80%99lost-(and-found)-in-translation%E2%80%99-10603.html

La letteratura diplomatica è ricca di gaffe causate dal passaggio da una lingua all’altra. Non ultima quella del Ministero dell’Università e della Ricerca italiana (Miur) che lo scorso febbraio è inciampato rozzamente in un errore di traduzione dalla lingua di Dante a quella di Shakespeare facendo diventare un panegirico sul formaggio (l’espressione era “dalla pecora al pecorino”) un’esplicita e volgare allusione sessuale. Uno scivolone che appare ancora più grossolano in quanto compiuto dall’Ente pubblico deputato alla formazione. Eppure anche l’universo professionale non è esente da possibilimisunderstanding, particolarmente delicati quando si ha a che fare con documenti legali. Al di là della figuraccia, la posta in gioco in questi casi può diventare molto più alta.
Ma allora come orientarsi nell’affascinante, ma multiforme mondo delle traduzioni? Family Office e il quotidiano onlineFinanzaeDiritto.it hanno deciso di dedicare a questo attualissimo tema un’apposita rubrica curata da un esperto e ispirata al titolo di un lungometraggio cult degli ultimi anni: “Lost (and found) in Translation”.
Con questa rubrica intendiamo guidare il lettore/fruitore  verso una maggiore comprensione di tutto ciò che sta dietro a un servizio di traduzione. Come istruire le agenzie di traduzione affinché ci diano quello che cerchiamo? In qualità di committenti, come dobbiamo proporci?
È questa la prima puntata dell’indagine redazionale condotta da Family Office nel mondo dei professionisti per comprendere quale sia il ruolo da loro attribuito alla traduzione e quale esperienza diretta abbiano con il passaggio da un idioma all’altro. Prendendo spunto dalle risposte degli intervistati, Barbara Beatrice Lavitola - Amministratore Unico di Bibielle Global Translations, SL – propone consigli e suggerimenti pratici per superare lo scoglio di considerare la traduzione come un mero atto meccanico, circoscritto alla letteralità. E per scoprire quanto sia importante il ruolo attivo del cliente verso l’agenzia di traduzioni per indirizzarlo e ottenere il miglior risultato possibile. «Perché il prezzo di una traduzione – rammenta Barbara Lavitola - è il costo per cogliere un’opportunità».

A inaugurare questa nuova rubrica è stata l’Avv. Marina SantarelliPartner dello Studio Legale Pavia e Ansaldo Responsabile del contenzioso.

Avvocato Santarelli, avendo costanti rapporti con l’estero, ha mai avuto problemi con le traduzioni? Si sono mai verificati episodi particolari di gaffe o misunderstanding? 
Avv. SantarelliCerto! É capitato di recente di avere un contenzioso su un contratto in doppia versione (tedesco/italiano): incomprensibili entrambi e evidentemente scritti da soggetti non padroni in nessuna delle due lingue, con il risultato di avere clausole di difficile interpretazione. Veri e propri misunderstandings in traduzioni per fortuna no.


Barbara Lavitola: Sono frequenti i casi in cui il testo di partenza abbia già dei problemi intrinseci quanto a chiarezza espositiva, corretto uso della grammatica e della terminologia e non sono rare le circostanze in cui la traduzione si riveli un testo migliore dell’originale. Un buon traduttore cerca di rendere il suo scritto chiaro e comprensibile al lettore, preservando integralmente i contenuti dell’originale, ma apportando  migliorie al testo che sta redigendo, perché “anche l’originale era fatto male” non è una scusa alla quale ci si può aggrappare nel momento in cui stiamo vendendo il nostro servizio in qualità di professionisti. Nel caso in cui l’originale non permetta di procedere in questa direzione o denoti gravi errori che impedirebbero una corretta traduzione, è a discrezione del traduttore se rifiutare l’incarico oppure instaurare un efficace rapporto di comunicazione con il cliente in modo da ricevere risposte pertinenti riguardanti dubbi o ambiguità che si riscontrano durante il processo di traduzione. Quando leggete un testo tradotto,  non vi piacerebbe che dia l’illusoria sensazione di essere l’originale? È anche a questo che, come clienti e fruitori di traduzioni, dovete puntare. Se in economia Smith parlava di “mano invisibile”, in traduttologia dovete andare a cercare il “traduttore invisibile” (quello descritto da Lawrence Venuti inL’invisibilità del traduttoreuna storia della traduzione) capace di produrre testi scorrevoli, privi dell’asprezza del passaggio da una lingua all’altra.

Quali sono secondo lei tre requisiti necessari per ottenere una buona traduzione? 

Avv. Santarelli: Forse ne bastano 2. Essere madrelingua nella lingua in cui si traduce, avere specifiche competenze/esperienza nella materia oggetto di traduzione. La terza non dipende dal traduttore, ma dall'autore del testo da tradurre: la chiarezza espositiva, il che evidenzia la capacità del traduttore di comprendere testi non lineari e periodi involuti. La traduzione è fondamentale. È importante per i clienti sia cogliere direttamente la portata dei fatti / argomenti prospettati dalle controparti sia verificare che la ricostruzione dei fatti operata nelle difese predisposte nel loro interesse sia corretta e che le informazioni e gli eventuali dati tecnici siano stati adeguatamente riflessi.
 
Barbara Lavitola: In traduzione, come in tanti altri campi, non vi è un requisito principale e altri secondari. Le tre qualità di un traduttore vanno di pari passo e devono essere tutte presenti simultaneamente. L’ essere madrelingua nella lingua di destinazione è assolutamente un requisito fondamentale e imprescindibile nel momento in cui ci accingiamo a svolgere un lavoro di traduzione in maniera professionale ma l’essere in possesso delle competenze specifiche nella materia oggetto di traduzione segue a stretto giro in ordine di importanza. In ambito legale, ad esempio, la diversità dei sistemi legislativi rende difficile la resa di alcuni concetti poiché un particolare sistema legislativo può non avere corrispondenti in altri sistemi. Molto spesso accade che un concetto particolare può esistere in due sistemi differenti e riferirsi a realtà completamente distinte. Porto l’ esempio dell'utilizzo di nozioni astratte come «contratto», contractcontrat, «proprietà», propertypropriété, «fatto illecito», tortfait illicite, e simili: ognuna di queste espressioni è caratterizzata nei dettagli da una differente disciplina giuridica in base al sistema di appartenenza e perciò stesso esprime una nozione giuridica peculiare. Questa sfumatura è chiaramente visibile ad un esperto in giurisprudenza, ma risulterebbe alquanto ambigua agli occhi di un traduttore che non ha intrapreso studi giuridici. Come direbbero i nostri vicini d’oltremanica, last but not least, la perfetta comprensione della lingua di partenza, che spesso viene sottovalutata. Possiamo avere un’altissima padronanza della nostra lingua materna, ma se non capiamo cosa vuole dire l’originale, siamo punto a capo. L’obiettivo finale sono la comprensione del lettore e la trasmissione corretta del messaggio originale. Se il madrelingua possiede tutti i requisiti di cui sopra, allora è la scelta perfetta per il nostro lavoro di prima qualità. Ma se il madrelingua è carente di uno dei 3 requisiti che fanno di un traduttore un professionista, forse è meglio una traduzione di un non madrelingua (ovviamente con un alto livello di quella lingua straniera) che, almeno così, riuscirebbe a comunicare il messaggio dell’originale.
 
Vi affidate a una società esterna oppure avete internamente una struttura che fa capo alle traduzioni? 


Avv. SantarelliSi procede sia ricorrendo a risorse interne sia esterne, dipende dalle situazioni e dalle quantità. Se ci si affida ad un traduttore esterno, è sempre bene procedere ad una rilettura da parte di un professionista.
 
Barbara Lavitola: Concordo pienamente con l’Avv. Santarelli quando afferma che le traduzioni date ad un traduttore esterno devono essere rilette. La nostra boutique di traduzioni ha voluto ovviare a questa necessità sin da subito, facendo svolgere le traduzioni in campo legale direttamente da avvocati. Ci capita spesso di avere a che fare con contratti EPC del campo fotovoltaico. In questo caso, gli esperti che mettiamo “in gioco” sono due: un avvocato per la parte legale ed un ingegnere in campo fotovoltaico per le parti tecniche, in più, ovviamente, un revisore esterno. Arrivando così a tre, il numero perfetto. Di primo acchito, le agenzie di traduzione possono apparire più costose, ma la ragione va ricercata nelle prestazioni aggiuntive che offrono al cliente (ricerca dello specialista più idoneo al tipo di lavoro in concreto, gestione del progetto, controllo della qualità, DTP, etc. ) che aiutano a risparmiare tempo e denaro.

Presente anche sulla rivista Family Office

Alessia Liparoti